Il lavoro di chi incide
Ci sono due momenti distinti nel lavoro di chi incide:
Scavare la matrice con punte, bulini o acidi e trasferire poi su carta l’immagine incisa cioè la stampa.
Le “stampe” si guardano, ma soprattutto si leggono toccandole, accarezzando il foglio per sentire quel particolare rilievo cartaceo che fa della calcografia un bassorilievo.
Il segno nella stampa a secco proietta la propria ombra sulla superficie bianca del foglio, la sua particolare vibrazione.
Volete provare a stampare le vostre lastre?
Calcografia:
Termine con il quale si indicano tutte le tecniche incisorie in cavo (bulino, puntasecca, punzone, acquaforte, acquatinta e i procedimenti maniera nera e vernice molle) che necessitano del torchio calcografico in fase di stampa.
Il torchio è costituito da un rullo che esercita una forte pressione sul foglio da stampare spingendolo nei solchi pieni di inchiostro.
Tipica della calcografia è l’impronta della matrice, data, appunto, dalla forte pressione operata su carta e lastra dal torchio.
Con questo stesso termine si indicano anche i musei e i depositi in cui sono custodite le lastre incise (es. Calcografia Nazionale, Roma).