40 incisori dialogano con le opere di 4 Maestri

Visualizza Comunicato Stampa di “Empatiecontaminazioni”

Visualizza i Workshop e gli Eventi collaterali dal 15 al 20 Dicembre 2018


Successive sedi espositive (Vedi Mappe):


PAVIA, Musei CiviciScuderie del Castello Visconteo,
Viale XI febbraio, 35
dal 9 febbraio al 10 marzo 2019
Inaugurazione: 9 febbraio 2019, ore 11,30
Sala Conferenze

Interverranno:
Giacomo Galazzo, Assessore alla Cultura, Comune di Pavia
Francesca Porreca, Direttore dei Musei Civici di Pavia
Camillo Dedori, Presidente Associazione Le Belle Arti – Progetto Artepassante e i curatori del progetto
Presentazione del Progetto da parte dei curatori

In occasione dell’apertura della mostra si terrà una dimostrazione di stampa calcografica a cura di Milano Printmakers. Gli artisti saranno disponibili per approfondire tecniche e processi creativi.

Orari: da martedì a venerdì 10-13 e 14-18
sabato e domenica 11-19 – Ingresso libero

Visualizza i Workshop e gli Eventi collaterali, a Pavia, dal 16 febbraio al 8 marzo 2019


GEMONIO, Museo Civico Floriano Bodini,
Via Marsala, 11 – 21036 Gemonio (VA)
Inaugurazione: 16 Marzo ore 17.00

In occasione ci sarà l’incontro
“La stampa d’arte: un meraviglioso viaggio fatto di segni e mestiere”
a cura di Patrizia Foglia, storica dell’incisione

LA MOSTRA:
dal 16 marzo al 20 aprile 2019
Orari: sabato e domenica 10.30 – 12.30 e 15 -18 – ingresso libero

Workshop: Apriamo le porte alla stampa!
6 Aprile 2019 dalle 10.30 alle 18.30 a partecipazione gratuita:
laboratorio di puntasecca e monotipo a cura di “Milano Printmakers”


Studio Museo Francesco Messina

EMPATIE/CONTAMINAZIONI
Dialoghi tra materia e segno
Presentazione del catalogo
Sabato 18 maggio 2019 alle ore 11:30 presso lo Studio Museo Francesco Messina
via San Sisto 4/A, Milano

Scarica l’invito: => Invito 18 Maggio Museo Messina


Giuliana Consilvio “Alba sulla città”  – Acquaforte, punta secca con rotelle – lastra cm. 65×50


Nelle opere di Floriano Bodini la colomba è uno dei soggetti privilegiati sia nella scultura sia nei disegni che nelle incisioni.
Per l’artista la colomba è simbolo di rinascita, di speranza e fiducia nell’uomo.
Ho ammirato il disegno che appare sulla copertina del romanzo di Davide Lajolo “Vedere l’erba dalla parte delle radici” del 1977.
La colomba disegnata da Bodini è simbolo di tenerezza di calore umano, del volo senza fine nell’universo.

Nell’opera che ho realizzato, una incisione su lastra di zinco, ho rappresentato la colomba con le ali spiegate, intrappolata in parte dall’asfalto, dal catrame delle strade della città, in atto di liberarsi come in un soffio di pace.
Il linguaggio calcografico è molto vicino a quello scultoreo.
In entrambi l’artista si confronta con la materia che nell’incisione è la matrice di rame, zinco, ferro.
Ci sono però due momenti distinti nel lavoro di chi incide. Scavare la matrice con punte, bulini o acidi e trasferire poi su carta l’immagine incisa: la stampa.
Le “stampe” si guardano, soprattutto si leggono toccandole, accarezzando il foglio per sentire quel particolare rilievo cartaceo che fa della calcografia un bassorilievo.
Il segno nella stampa a secco proietta la propria ombra sulla superficie bianca del foglio, la sua particolare vibrazione.
Nell’opera che ho realizzato “Alba sulla città” la matrice presenta nella parte inferiore solchi scavati e superfici scabrose, nella parte superiore il segno, sempre inciso, è sottile e si avvale di intrecci calcografici per realizzare passaggi di toni delicati.
Questa dicotomia tecnica è la Tematica.
La matrice in basso aggressiva, da vita nella parte alta a un pensiero lirico che in un segno delicato si manifesta nella colomba.

La colomba rappresenta per me ponte ideale tra terra e cielo, fra popolo e popolo, oggi, oserei dire, tra uomo e uomo.
Proviamo a seguire idealmente il volo di questa mia “creatura” attraverso spazi nuovi.
La colomba calcografica si arricchisce di simbologie capaci, quasi per incanto, di parlare un comune linguaggio universale e, con la sua apparizione, dissipare l’oscurità di un ambiente corrotto.
Mi piace pensarLa come simbolo di una delle tante Albe: dal diluvio universale alla rinascita.
Giuliana Consilvio


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